Tra l’occidente e la Cina c’è un po’ di confusione su cosa sia il tè nero e cosa sia il tè rosso, facciamo un po’ di chiarezza.
Quando in occidente al supermercato compriamo del tè rosso in realtà stiamo comprando una bevanda che non ha nulla a che vedere con la Camellia Sinensis (Tè), quello che stiamo comprando è l’Aspalathus linearis (Rooibos) ovvero una pianta originaria del Sud Africa, completamente diversa dal tè.
Quando invece compriamo del tè nero, ci aspettiamo di trovare un bel tè dalle foglie molto scure da poter bere magari con l’aggiunta di limone, latte, menta o quel che più si preferisce.
Una volta sbarcati in Cina vi renderete conto che quello che avete sempre chiamato tè nero è invece chiamato tè rosso (hóngchá 红茶). Le foglie sono quelle ma il nome è diverso.
Ma quindi in Cina il tè nero non esiste? Certo che esiste, per nero si intende il tè post-fermentato (vedi il tè pu’er).
Il motivo per cui abbiamo iniziato a chiamare nero il tè rosso è probabilmente legato al colore molto scuro delle foglie. Il motivo per cui chiamiamo tè rosso il rooibos è che in lingua Afrikaans significa “cespuglio rosso”.
Ma quindi il tè della regina devo iniziarlo a chiamare tè rosso? No, ormai il nome utilizzato per l’hóngchá 红茶 (letteralmente tè rosso) a livello internazionale è black tea e chiamarlo tè rosso sarebbe considerato errato.
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